9. Dati utili ai fini di ricerca¶
Introduzione
I dati rappresentano un patrimonio da valorizzare per promuovere l’innovazione sociale e perseguire altre finalità pubbliche. In tale processo di valorizzazione, gli organismi pubblici di ricerca, tra cui le Università pubbliche, il CNR, l’ISTAT giocano un ruolo fondamentale, che deve essere promosso.
Tali organismi, oltre ad attingere agli open data, possono aver necessità di accedere a sottoinsiemi di dati chiusi: in questi casi occorre una regolamentazione della condivisione che garantisca il rispetto dei vincoli a cui essi sono sottoposti, tra cui quelli previsti dal GDPR.
La Strategia Nazionale Dati incoraggia pertanto la realizzazione di accordi, sia sotto forma di protocolli standard riconosciuti universalmente, sia specifici per ciascun trattamento, che permettano agli organismi pubblici di ricerca di condurre analisi e studi con finalità pubblica nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali.
Obiettivi e azioni
Un obiettivo centrale della presente strategia è rendere più sistematico, sostenibile, trasparente e responsabile l’accesso a dati di interesse da parte della ricerca pubblica, siano essi dati aperti, dati del settore pubblico, o dati privati di potenziale interesse per fini di ricerca.
Raggiungere questo obiettivo richiede la progettazione di processi che riducano le barriere oggi presenti.
Per facilitare l’accesso ai dati da parte degli organismi pubblici di ricerca si identificano in particolare le seguenti azioni:
Sostegno per la ricerca pubblica da parte dell’organizzazione nazionale di data governance;
Monitoraggio della domanda di dati da parte di enti di ricerca pubblici, di accreditati consorzi sostenuti dal finanziamento pubblico alla ricerca (nazionale, europeo, etc.), e di accreditati consorzi di ricercatori del settore pubblico;
Coordinamento dell’accesso privilegiato da parte della ricerca pubblica ai dati della pubblica amministrazione (qualora i dati necessari non siano aperti né lo possano diventare) e/o ai dati di fornitori privati / commerciali;
Sviluppo di contratti standard fra università / enti di ricerca e fornitori di dati chiusi / privati / commerciali;
Sostegno alla riproducibilità dei risultati della ricerca basata sui dati, con incentivi per il rilascio di dati aperti qualora questo sia possibile, secondo i principi dell’open science 1;
Sostegno allo sviluppo e all’adozione da parte della ricerca pubblica di tecniche di analisi di dati che minimizzino i rischi d’uso di dati personali, sensibili o commerciali;
Comunicazione di storie di successo e condivisione di “best practices” nella comunità della ricerca pubblica.
A titolo di esempio rispetto ai benefici che l’utilizzo dei dati per ricerche con finalità pubblica può arrecare, in questo capitolo si analizza un caso studio specifico, che riguarda il monitoraggio ed il contrasto del fenomeno della dispersione scolastica.