9.1. 6.1 Dati utili al contrasto della dispersione scolastica e formativa¶
9.1.1. Introduzione¶
La dispersione scolastica è un fenomeno complesso, risultato di una serie di fattori che hanno come conseguenze:
la mancata, incompleta o irregolare fruizione dei servizi dell’istruzione da parte di ragazzi e giovani in età scolare;
un peggioramento delle capacità reddituali dei suddetti, che si riflette sull’intera vita lavorativa, riducendo la capacità di contribuzione fiscale e/o accrescendo la possibile dipendenza dall’assistenza pubblica.
Il fenomeno della dispersione scolastica nella sua accezione più ampia può includere le seguenti casistiche:
la totale non scolarizzazione anche ai livelli iniziali di istruzione;
l’abbandono, ossia l’interruzione per lo più definitiva dei corsi di istruzione;
la ripetenza e la pluri-ripetenza, ossia le condizioni di chi si trova a dover frequentare nuovamente lo stesso corso frequentato con esito negativo 1 in precedenza;
i casi di ritardo, quali l’interruzione temporanea della frequenza per i motivi più vari o il ritiro dalla scuola per periodi determinati di tempo;
l’inadeguata acquisizione dei livelli di competenza minimi previsti per livello scolastico e/o livello di età.
9.1.2. Contesto normativo¶
Strategia europea di Lisbona 2020: tre obiettivi della strategia sono definiti in
termini di partecipazione scolastica: childcare, early school leaving, tertiary educational attainment;
Art. 50 ter del CAD, comma 4 ( focus dati dispersione scolastica).
9.1.3. Contesto strategico¶
La formazione di capitale umano qualificato è uno dei fattori all’origine della crescita socio-economica e il nostro Paese presenta ritardi significativi rispetto agli altri Stati membri dell’Unione, che richiedono un attento monitoraggio da parte della statistica ufficiale. L’Italia assicura un’ampia produzione di dati sulla struttura e il funzionamento del sistema formativo, ma permangono lacune informative e ampi margini per la razionalizzazione e l’integrazione delle diverse fonti.
In questo contesto, l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) – all’interno di un più ampio modello di produzione statistica basato sui registri e sulla loro integrazione 2 – è nella fase di progettazione e sviluppo del Registro su Istruzione e Formazione. Si prevede che il primo prototipo di tale registro, a risorse date, possa essere implementato nell’arco del prossimo triennio. A tal fine, è già stato realizzato un prodotto intermedio: la Base dati integrata su Istruzione e Titoli di studio (BIT) che, insieme ai dati provenienti dal Censimento Permanente della popolazione, viene impiegata per la stima dei titoli di studio nel Registro Base Individui. La BIT integra numerosi archivi amministrativi e contiene dati individuali relativi alla partecipazione a corsi di istruzione e formazione e ai titoli di studio conseguiti. Con lo sviluppo del Registro Tematico sull’Istruzione, l’ISTAT intende colmare i problemi di sotto-copertura della BIT, perfezionare la tracciabilità dei percorsi di istruzione e formazione a livello individuale al fine di ricostruire il percorso formativo dell’individuo e di analizzare le performance scolastiche. Accanto alle fonti dei dati su Istruzione e formazione già regolarmente acquisite 3, l’ISTAT conta di poter inserire nel processo produttivo dati provenienti da altre fonti 4 e potrà essere parte attiva nel promuovere la costituzione di nuove banche dati con informazioni a livello micro su alcuni importanti segmenti del percorso formativo a oggi mancanti 5. A regime, il registro rappresenterà la base dati per la produzione delle statistiche sull’istruzione e verrà arricchito anche rispetto alle tematiche emergenti, utilizzando sia l’integrazione con dati da indagine, sia la possibilità di mettere in relazione domini informativi diversi già coperti da altri registri. Ad esempio, si potrà utilizzare il registro del lavoro per lo studio degli sbocchi lavorativi o quello base degli Individui, che, attraverso la ricostruzione dei legami familiari, potrà mettere in relazione in modo sistematico i percorsi di istruzione con il livello di istruzione parentale.
Il registro potrà rappresentare una fonte fondamentale per l’analisi della dispersione scolastica a un livello territoriale molto dettagliato che possa tenere conto delle specificità locali del fenomeno. I dati presenti nel registro consentiranno di identificare regioni, comuni, scuole, gruppi di alunni particolarmente colpiti dall’abbandono scolastico. Forti disparità nei tassi di abbandono scolastico potrebbero indicare problemi strutturali specifici in determinate aree geografiche, in determinati percorsi didattici, nei gruppi più vulnerabili. Pertanto, l’implementazione del registro istruzione supporterà in modo decisivo il compito affidato all’ISTAT dalla legge di bilancio 2018 6 di definire i parametri e gli indicatori che consentano di individuare le aree prioritarie (anche a livello sub-comunale) di contrasto alle povertà educative. Al contempo, le informazioni presenti nel registro istruzione potranno essere utilizzate per il monitoraggio delle strategie di tipo preventivo, di intervento e di compensazione dell’abbandono scolastico. 7
Il tasso di dispersione scolastica - misurato attraverso uno degli indicatori benchmark della Strategia Europa 2020 (Early Leavers from Education and Training) e calcolato sulla base dei dati della Rilevazione ISTAT sulle Forze di Lavoro - nel 2019 assume in Italia un valore pari al 13,5% della popolazione tra i 18 ed i 24 anni. Sempre nel 2019, il tasso di dispersione medio dell’Ue28 è del 10,3%, prossimo all’obiettivo europeo previsto entro la fine del 2020 (ridurlo a un valore inferiore al 10%). Guardando ai maggiori Paesi europei, l’obiettivo è vicino per Regno Unito e Germania ed è già stato raggiunto da diversi anni in Francia.
9.1.4. Problematiche da indirizzare¶
La principale problematica da indirizzare nell’ambito dei dati utili al calcolo della dispersione scolastica e formativa è costituita dalla frammentarietà delle basi di dati che contengono informazioni utili per una corretta analisi e monitoraggio del fenomeno, anche e soprattutto in termini predittivi.
In particolare le fonti sono eterogenee sia in termini di titolarità che di responsabilità del trattamento, presentano diversa struttura e diverse definizioni/classificazioni, presentano un diverso grado di aggiornamento.
Rimangono peraltro totalmente o parzialmente scoperti alcuni importanti segmenti della popolazione target.
Un altro fattore da tenere in alta considerazione è trovare il necessario compromesso fra la tutela della privacy dei soggetti coinvolti e la finalità del trattamento dati per gli scopi prefissati dal tavolo.
9.1.5. Priorità strategiche¶
La seguente sezione ha l’obiettivo di esplicitare le priorità strategiche individuate dal gruppo di lavoro sul tema dei dati utili al contrasto delle dispersione scolastica, che costituiscono la premessa logica su cui si basano i conseguenti obiettivi e risultati attesi.
Priorità strategica 1: pervenire a un monitoraggio longitudinale delle carriere formative, con l’obiettivo di individuare gli snodi problematici e le potenziali cause dirette e/o indirette di dispersione scolastica e formativa. Integrare nel monitoraggio anche le informazioni riguardanti la sfera “prescolastica” (asili nido, scuole d’infanzia).
Priorità strategica 2: pervenire a un monitoraggio continuo ed esaustivo dell’assolvimento dell’obbligo scolastico, che consenta di localizzare in modo puntuale, tempestivo ed efficace interventi contro la dispersione scolastica.
Priorità strategica 3: ampliare la valutazione sull’efficacia della formazione ricevuta grazie all’integrazione fra i dati sulle carriere formative e quelle riguardanti gli ingressi nel mondo del lavoro e la storia contributiva.
Priorità strategica 4: integrare nelle anagrafi nazionali dedicate alla formazione scolastica anche le fonti dati attualmente mancanti o incomplete quali ad esempio quelle relative ai seguenti segmenti: formazione professionale, dati delle prove Invalsi 8, Archivio del Sistema Nazionale dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica 9, studenti, personale e istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (Afam), studenti e personale delle scuole private non paritarie e delle università straniere.
9.1.6. Obiettivi e risultati attesi¶
Obiettivo |
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Verificare se i progressi registrati a livello amministrativo (promozioni, ripetenze, voti conseguiti) corrispondono a progressi nelle competenze acquisite. |
Risultati attesi |
Associare alla banca dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti i risultati dello stesso studente ottenuti alle prove Invalsi (che si svolgono nei gradi 2-5-8-10-12). |
Obiettivo |
Porre in correlazione il turnover dei docenti con un rischio di maggiore dispersione scolastica. |
Risultati attesi |
Associare alla banca dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti informazioni sulla continuità didattica degli insegnanti (ossia conoscere quanti e quali insegnanti permangono da un anno all’altro). |
Obiettivo |
Monitorare in tutte le regioni italiane il passaggio dal sistema scolastico al sistema di formazione professionale regionale. |
Risultati attesi |
Integrare la banca dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti con la totalità delle banche dati regionali dedicate alla formazione professionale. |
Obiettivo |
Analizzare e comprendere l’efficacia dei percorsi scolastici intrapresi attraverso il monitoraggio dei percorsi universitari, AFAM e ITS. |
Risultati attesi |
Integrare la banca dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti con la banca dati omonima gestita da Cineca per conto del Ministero dell’Università e della Ricerca e con i dati ITS (gestiti dall’Indire) e possibilmente con dati AFAM. |
Obiettivo |
Porre in correlazione informazioni sull’ambiente socio-economico di provenienza dello studente con le informazioni sull’andamento delle carriere scolastiche |
Risultati attesi |
Ottenere informazioni sull’ambiente socio-economico familiare degli studenti: queste potrebbero essere ricavate dall’integrazione dei dati con altre fonti esistenti (ad es. Liste anagrafiche comunali, Agenzie delle entrate, Inps, ecc.). |
Obiettivo |
Porre in correlazione le informazioni degli studenti che escono dal percorso scolastico/formativo prima del sedicesimo anno con le informazioni sulla transizione al mercato del lavoro, per escludere casistiche di early school leaver 11 e drop-out. |
Risultati attesi |
Integrare la banca data dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti con la banca dati delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro e la banca dati della contribuzione pensionistica (archivi Uniemens, gestione separata, archivi artigiani e commercianti, gestiti da INPS). |
Obiettivo |
Completare le informazioni riguardanti il bagaglio di risorse culturali possedute dall’individuo con le informazioni riguardanti l’eventuale frequenza di asilo nido e/o scuola d’infanzia |
Risultati attesi |
Integrare la banca dati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti le informazioni relative alla frequenza di asilo nido e/o scuole d’infanzia (per queste ultime desumibili da ANS). Si dovrebbe inoltre mirare alla costituzione di un’anagrafe dei soggetti che frequentano gli asili nido. |
Obiettivo |
Evitare che gli studenti che frequentano scuole private non paritarie o che transitano da una scuola pubblica a una privata non paritaria non figurino nell’anagrafe oppure vengano classificati come abbandoni. |
Risultati attesi |
Pervenire all’integrazione degli archivi dell’anagrafe nazionale studenti con i dati delle carriere scolastiche relative alle scuole private non paritarie. |
Obiettivo |
Analizzare i dati per identificare precocemente fattori che indichino particolari vulnerabilità, necessità e rischio di abbandono scolastico, per poter predisporre idonei interventi di recupero e potenziamento. Tali analisi verranno sempre eseguite nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali e coerentemente con quanto previsto dal GDPR, particolarmente all’articolo 22 sul trattamento automatizzato dei dati. |
Risultati attesi |
Sviluppo di una infrastruttura dati integrata dedicata all’istruzione e alla formazione che potrà rappresentare una fonte fondamentale per l’analisi della dispersione scolastica a un livello territoriale molto dettagliato. |
- 1
È da considerare che la pluriripetenza potrebbe essere associata a condizioni di disabilità grave, soprattutto nel primo ciclo.
- 2
In un’ottica di continuo miglioramento della tempestività e della completezza dell’informazione statistica, e in sinergia con gli enti produttori, il processo di integrazione dei dati e di creazione dei registri si evolve alla luce di nuove o rinnovate disponibilità di fonti, di aumentate capacità di trattamento e integrazione delle specifiche basi dati e dello sviluppo di nuove tecnologie informatiche; nel rispetto dei requisiti di qualità dell’informazione statistica e della piena tutela della riservatezza delle informazioni.
- 3
Anagrafe nazionale degli studenti delle scuole (Mi e Astat), Anagrafe delle scuole (Mi), Fascicolo del personale della scuola (Mi), Anagrafe nazionale degli studenti universitari e dei laureati (Mur), Anagrafe nazionale degli studenti dei corsi post laurea (Mur), Anagrafe delle Università (Mur) e Archivio degli studenti degli Istituti Tecnici Superiori (Indire), Personale docente di ruolo, ricercatore a tempo determinato e assegnista di ricerca negli atenei statali e non statali e strutture di afferenza del personale, Microdati sul personale universitario registrato nella Banca dati del liquidato DALIA.
- 4
Archivi relativi agli studenti IeFP, Archivio individuale con i dati delle prove Invalsi, Archivio del Sistema Nazionale dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica.
- 5
Bambini, personale e servizi educativi per la prima infanzia (0-2 anni); studenti, personale e istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica; studenti e personale delle scuole non paritarie e delle università straniere, personale delle scuole paritarie.
- 6
Art. 1, comma 230, Legge 27 dicembre 2017, n. 205
- 7
Reducing early school leaving - European Commission 2010
- 8
Sono già disponibili, previa autenticazione nel sito Invalsi, matrici di dati per singoli alunni (in forma anonima dal 2009-10 all’ultima rilevazione), ma sarebbe necessario ottenere le stesse matrici con codici identificativi agganciabili alle altre fonti.
- 9
SNAES - Legge 11 gennaio 1996, n. 23
- 10
https://ec.europa.eu/education/policies/school/early-school-leaving_it
- 11
https://ec.europa.eu/education/policies/school/early-school-leaving_it